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La pitiriasi semplice, comunemente detta forfora, è quella inconfondibile manifestazione desquamante a piccole squame bianco-grigiastre che colpisce moltissime percentuali di persone tra i 20 e i 30 anni, diventando poco frequente dopo i 50 anni. È causata da un accelerato ricambio delle cellule epidermiche che, a causa dell’aumento di velocità di migrazione, non riescono a raggiungere la completa maturazione prima di distaccarsi. Si formano pertanto delle squame bianche o grigiastre (ammassi di cellule cornee), localizzate in chiazze o, più spesso, diffusamente distribuite su tutto il cuoio capelluto. Nelle squame e fra i capelli dei soggetti con forfora è spesso presente un micete (fungo), il Pityrosporum ovalis. La forfora può comunque anche essere presente in assenza di elevati quantitativi di Pityrosporum per cui non è ancora del tutto chiarito se sia il micete responsabile della forfora o, al contrario, un cuoio capelluto con forfora costituisca un terreno favorevole al suo sviluppo. Clinicamente si distinguono una pitiriasi secca, nella quale il cuoio capelluto è coperto da piccole squame molto fini, di facile distacco, che ricoprono gli abiti, con cute normale e modesto prurito, da una pitiriasi grassa o steatoide, nella quale squame più grosse, untuose e giallastre, aderiscono ad un cuoio capelluto talvolta leggermente eritematoso e trasudante; in questo caso il paziente può riferire leggero prurito. Nelle forme miti è considerata un fenomeno parafisiologico e non danneggia la salute dei capelli, solo casualmente può abbinarsi a seborrea e calvizie androgenetica. Consideriamo quindi la forfora essenzialmente un disturbo estetico che si può controllare con l’uso di prodotti appropriati.